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Giornale del Popolo, 17 ottobre 2012.

Uno Capricorno, l’altro Ariete. Entrambi figli di ferrovieri ed ex colleghi di partito, dopo il doppio scontro in Municipio si ritrovano su due fronti opposti: il Rabadan e la Lingera.


Ci sono vicende umane che s’incrociano, si allontanano, si ritrovano. Gli incroci politici, ma non solo, tra Bixio Caprara e Brenno Martignoni, che possiamo considerare i due “gemelli diversi” della vita pubblica della capitale, è emblematica di come due persone caratterialmente e politicamente agli antipodi finiscano con il rincorrersi ed accavallarsi. La loro storia politica (e personale) infervora da un decennio, a varie on­date, il chiacchiericcio del mercato cittadino del sabato, vera cartina di tornasole di ciò che accade nella Turrita. Adesso poi che il primo (in ordine alfabetico) Bixio è diventato presidente del Rabadan e il secondo è il nuovo regnante della Lingera, il carnevale di Roveredo, Paragoni, commenti e confronti a distanza si sprecano.

Capricorno contro Ariete

Bixio Caprara, classe 1965, nasce a Bellinzona sotto il segno del Capricorno. Brenno Martignoni, tre anni più vecchio, è un Ariete. Già lo zodiaco li prepara a “scornarsi”, ma nei primi 30 anni della loro vita ognuno percorre la sua strada. Entrambi figli di ferrovieri, il primo di un macchinista e il secondo di un capotreno, entrambi di fede liberale, professionalmente si differenziano. Bixio studia sport e si laurea al Politecnico di Zurigo, quindi va a dirigere e a dar lustro nazionale e internazionale al Centro sportivo federale di Tenero. Brenno studia legge, si dà alla professione forense e notarile, ma non disdegna l’hobby della scrittura: nel 1981 pubblica “Centodiciotto giorni”, diario critico sul servizio militare.

Qualche differenza, soprattutto in quanto ad hobby. A Bixio piace correre e da diversi anni è alla testa della Società Federale di Ginnastica cittadina; Brenno preferisce leggere, ballare, recitare; non disdegna il calcio, ma da tifoso.

Due poltrone per uno

Entrambi di fede liberale, da trentenni cominciano ad interessarsi alla cosa pubblica cittadina fino allo scontro diretto e fratricida del 2004. Bixio e Brenno sono i più votati per il Municipio, ma Martignoni non  accetta il “diktat” del PLR che vorrebbe Caprara sindaco è lancia il guanto di sfida del ballottaggio. Bixio è uomo d’apparato, Brenno è più “free-lance”. Risultato: Martignoni è sindaco mentre Caprara è costretto a convivere con l’odiato collega di partito per quattro anni. Una legislatura balorda per la Città, oltre alla tensione tra i “gemelli diversi” si assiste allo scontro Martignoni-Della Santa che porta alla rottura tra Brenno e il partitone. Un passaggio con l’UDC, con l’elezione in Gran Consiglio, quindi il sindaco fonda il Noce e sfida nuovamente Bixio nelle comunali del 2008. Il PLR sorregge Caprara con tutto il suo peso elettorale, ma lo sciopero delle Officine, “cavalcato” da Brenno, premia l’ex figlio di ferroviere che arriva al secondo confronto con Caprara per la poltrona di sindaco. E anche in questo caso l’allegro avvocato batte il serioso manager, che deluso abbandona Piazza Nosetto per concentrarsi sui successi del suo Centro federale e… meditare vendetta.

Polvere ed altare

Che arriva nel 2011, quando Bixio è eletto in Gran Consiglio mentre Brenno, con la lista Forza Civica, incappa nel suo primo tonfo politico. Bissato nell’aprile scorso con la sconfitta alle comunali e l’uscita di scena da Palazzo Civico. Ora Bixio è presidente del Rabadan e si affida alla fantasia di Daniele Pinzi Pasca. Ma dal nuovo feudo di Roveredo Brenno promette meraviglie carnascialesche. La sfida tra “gemelli diversi” si rinnova.