Pubblicato su “20 minuti”, venerdì 6 febbraio 2015.
Si succedono i sindaci, il sire invece è sempre uguale: il regno della Lingera si mostra più stabile della democrazia.
Mai come quest’anno l’onore è stato sommo: vedersi consegnate le chiavi del regno niente meno che da Alessandro Manzoni. Ebbene sì, lui: così forte per l’omonimia che lo accompagna; così fragile nella sua ascesa al potere. Sindaco da neanche tre mesi, potrebbe fin arrossire d’imbarazzo dinnanzi alla sovranità invece indiscussa di sire Brenno Martignoni, che porta la corona da tre anni e già si prepara al quarto. “Prima aspetto il prossimo sindaco”, sorride: fiero di essere ormai l’unico a garantir continuità a Roveredo. «In quattro anni sono cambiati sei primi cittadini. Sono monarca da tre anni e non ho mai festeggiato il carnevale con lo stesso», punzecchia: oggi si sovverte l’ordine costituito delle cose e lui può permettersi di farsi beffe di chi, a differenza propria, la carica ce l’ha davvero.
Democrazia instabile, da queste parti: e nessun dispiace re. Anzi, «che soddisfazione» per re Brenno e la sua corte, che in quest’edizione hanno voluto dare privilegio ai «momenti comunitari» e non scordarsi di «bambini e rappresentanti della terza età». Per questo stamattina farà visita ad asilo e scuole; nel pomeriggio alla casa anziani. Poi tutti a prepararsi per il” cabaret serale e il concorso del le maschere. Domani corteo numero 53, concorso guggen e ultima serata con i dj di Rete Tre. Domenica risotto e luganighe, discorso dei regnanti, tombola XL-Factor. Alle 18.30 si chiude: si comincia ad aspettare il 27 gennaio del 2016. “La data c’è e spero anch’io”.