L’articolo pubblicato su “20 minuti”, venerdì 17 agosto 2012.
L’ex sindaco mattatore era la chiave degli spettacoli d’avvio a Rabadan: per chi lo rimpiange, Brenno Martignoni potrebbe tornare nel Moesano con lo scettro e la corona di Re Lingera.
Per otto anni ha consegnato il simbolo del potere in Città a Re Dantun, dando così il via al Rabadan.
Nessuno dimentica l’attesa e tutti ricordano almeno uno dei travestimenti a tema scelti dal sindaco. La sua fu una prima assoluta. Spettacolo hollywoodiano, plaudivano le migliaia di sudditi all’ombra dei castelli. Ora, a ruoli ribaltati in un altrove distante di una decina di chilometri, la magia potrebbe ripetersi; smarrite, ma chissà?, le chiavi del municipio, Brenno Martignoni sarebbe per raccogliere quelle di Roveredo (Grigioni): suo è il nome che circola quale nuovo Re Lingera.


È più che un’idea, tanto che la disponibilità del diretto interessato potrebbe essere… reale. Ma perché Roveredo? “È il paese d’origine dei miei genitori e io stesso ho sempre mantenuto forti legami con questa terra. La cosa singolare è… – sorride, mentre lo dice – ma deve prenderla per quella che è…”. Ci mancherebbe. “In famiglia ho già avuto due zii che sono stati Re del Carnevale a Roveredo. Potremmo dire che è una tradizione”. Insomma c’è sangue reale nelle vene dei Martignoni o come minimo vi scorre il Carnevale più sincero.
Inoltre Lingera nasce per coincidenza astrale nello stesso anno di Martignoni e nel corso del tempo da semplice festa ha assunto un ruolo benefico a favore delle istituzioni comunali e non solo. Il nuovo Re rappresenterebbe la ciliegina, perché la torta è costituita dallo spettacolo e da una corte molto curata: “In sé – spiega Brenno Martignoni – ci proporremmo come una compagnia, come il gruppo unico e irripetibile che ha curato con successo gli spettacoli d’apertura di Rabadan e così dare vita a una rinnovata Lingera”. La squadra è disponibile (tranquilli bellinzonesi, non c’è sovrapposizione di date, Roveredo è uno dei primi Carnevali) e il centravanti scalpita. Ma ci sarebbe anche un altro inedito, di regola la consorte del sire non lo è anche nella vita di tutti i giorni. “Invece in questo caso la Regina potrebbe essere mia moglie”. God Save the Queen.