Da Tio, 28 gennaio 2005.

Nomine nel Consiglio del pubblico della CORSI, oggi il voto. Il sindaco della capitale ce la farà? Si vedrà. Intanto cerchiamo di svelare i retroscena della votazione grazie alle opinioni di cinque giornalisti ticinesi.

BELLINZONA – “Caso CORSI”, l’e-mail inviato da Giovanni Merlini a Brenno Martignoni è l’ennesimo attacco al quale il sindaco di Bellinzona deve fare fronte in questi mesi. Delle imboscate che, spesso, sono venute dal suo stesso partito, il PLR. L’impressione è questa: si vuole fargliela pagare. Lei cosa ne pensa?

Abbiamo girato questa domanda a cinque giornalisti di altrettante testate ticinesi. Cinque attenti osservatori della realtà politica locale. Ecco le loro risposte.

“Risponderò in modo lapidario: vorrei poter pensare di no, ma non posso che pensare di sì. E poi mi chiedo quale posta vi sia in palio per voler piazzare persone “fedeli” a un partito negli organismi della CORSI”.
Marco Bazzi, “Direttore Ticinonews” Teleticino.

“Che la sconfitta del candidato ufficiale del partito alla carica di sindaco della capitale non sia ancora stata digerita da molti all’interno del PLR bellinzonese e cantonale è un dato di fatto e ci si poteva attendere che, presto o tardi, vi sarebbe stata una reazione.
Non credo però che il contenuto della e-mail confidenziale in questione rappresenti un attacco a Brenno Martignoni solo “per fargliela pagare” togliendogli una poltrona e per nuovamente dimostrare al Ticino che non gode del sostegno del partito. È una lettura troppo semplicistica. Fa astrazione di quanto successo dopo il ballottaggio per il sindaco di Bellinzona. In particolare si dimentica che la cooptazione di quattro membri del Consiglio del pubblico rappresenta solo un nuovo atto di una pièce che è in corso di rappresentazione dallo scorso giugno. Una pièce che quale gran finale non può riservare unicamente una nuova prova dell’antagonismo Merlini-Martignoni o Martignoni-Merlini. Per l’atto conclusivo della pièce, dopo quanto visto negli ultimi sei mesi, è lecito attendersi una nuova sorpresa. Ed è in questo contesto che, dal mio punto di vista, vanno inseriti i movimenti di questi giorni.
Si sa che quando il PLR si presenta diviso internamente, ad uscire vincitore dalla contesa è lo stesso partito ed è questo l’aspetto che, credo, interessi maggiormente il presidente cantonale Giovanni Merlini.
Venerdì il PLR ha la possibilità di riappropriarsi di un seggio già dato per perso giungendo, tramite un accordo non molto diverso da quello che sabato ha consentito di mettere un punto alla vicenda grigionitaliana, all¹elezione di tre propri membri in seno al Consiglio del pubblico. In tal senso la presunta imboscata a Martignoni e a Bellinzona, enfatizzata al punto giusto, non è fine a sé stessa, ma diventa lo strumento attraverso il quale raggiungere un altro scopo”.
Diego Moles, “Caporedattore Bellinzona” laRegione Ticino.

“”On est jamais trahi que par les siens”: a parte gli scherzi, Martignoni ha il coraggio delle sue idee (e delle sua azioni). E’ per questo che piace alla gente, anche a quella non schierata (che infatti lo ha eletto). La dirigenza del partito spesso può trovarsi spiazzata. Non credo però che lo si voglia colpire. E poi creare l’antagonismo – anche all’interno dello stesso partito – è spesso molto pagante. La storia e la cronaca politica del nostro Cantone ce lo insegnano”.
Gian Maria Pusterla, “Caporedattore” Giornale del Popolo.

“L’impressione è in effetti quella del “regolamento di conti”, ciò che non provoca soverchio stupore in un partito-calderone quale il PLR, in cui confluiscono contemporaneamente Sergio Salvioni e Giorgio Giudici, con quali risultati in materia di coesione interna lo si è visto con la querelle sull’elettricità.
Che Brenno Martignoni sia contestato dal suo partito non è certo una novità, ma tuttavia bisognerebbe saperne di più. Nel suo mail al sindaco di Bellinzona, Merlini accenna al problema dei troppi impegni: forse che Martignoni non era assiduo alle sedute CORSI? Non lo so; se così fosse, ovviamente, la vicenda apparirebbe sotto una luce diversa.
Bisogna anche ammettere che non poche delle querelle politiche cui assistiamo nel nostro ridente Cantone più che con la politica hanno a che vedere con la psichiatria, per cui a volte chi non è per lo meno psicoanalista non può far altro che rinunciare a capire”.
Lorenzo Quadri, “Redattore” Mattino della Domenica.

“Non sono sufficientemente addentro alle segrete stanze del PLRT per dire quali sono le ragioni che spingono i due delegati del partito nel Consiglio del pubblico della CORSI a non sostenere una nuova cooptazione del loro collega Brenno Martignoni. Lo stesso Martignoni, nella lettera trasmessa ai membri del Consiglio, sostiene di non capire i motivi di queste riserve. Visti gli screzi sorti in passato fra l’ora sindaco di Bellinzona e il suo partito l’ipotesi di un regolamento di conti non sembra a prima vista tanto peregrina, ma a mio avviso prima di gridare alla congiura bisognerebbe conoscere meglio la situazione reale all’interno dello stesso consiglio. In altri termini bisognerebbe chiedere direttamente a Lina Bertola e a Diego Erba perché non intendono appoggiare Martignoni (tra le righe mi sembra di capire che Martignoni non fosse un assiduo frequenatore delle riunioni) e al presidente Giovanni Merlini perché si limita ad inviare una nota informativa senza prendere, in virtù del suo ruolo, chiaramente posizione. Prima di fare congetture e di scivolare nella dietrologia è opportuno conoscere i fatti. Poi uno resta libero di trarre le sue conclusioni”.
Giovanni Galli, “Caporedattore Cantone” Corriere del Ticino.